Storia, attualità e sociologia urbana
- Zip Torino
- May 3, 2016
- 2 min read
Conferenza 3 Maggio 2016, Casa del Quartiere Vallette
‘Il frutto più bello e solido di una esperienza lunga ed impegnativa fatta dall'edilizia popolare del dopoguerra’

Interventi:
- [endif]Arch. Aimaro Isola, Arch. Emanuele Levi Montalcini: progettazione di un quartiere INA Casa a Torino: Le Vallette 1958-1962.
- [endif]Prof. Arch. Alfredo Mela: la praticabilità del P.R.G. nei confronti della struttura economica e sociale che lo riceve.
[if !supportLists]- [endif]Dott.ssa Clara Garofalo: discrepanze tra progetti e realizzazioni: Le Vallette.
Il quartiere Vallette è uno dei più importanti quartieri di edilizia popolare del secondo dopoguerra torinese collocato alla periferia nord-ovest della città di Torino.
Le sue unità abitative rappresentano una testimonianza sociale, economica e culturale di una complessa epoca storica durante la quale l’apparato statale ha cercato di porre rimedio alla drammatica situazione post bellica.
Collocato in un’area sopraelevata rispetto al centro cittadino e distante dallo stesso cinque chilometri, è stato edificato in un lasso temporale molto lungo: dal 1958 agli anni Ottanta. La costruzione inizia sotto la gestione di un Ente di Previdenza Sociale (Gestione INA Casa) i cui segni rimangono visibili ancor oggi rispetto alle anonime e indifferenziate edificazioni degli anni successivi.
L’opera svolta, l’enorme sforzo compiuto per riportare ampi strati della popolazione a condizioni di vita civili, rappresentano un’importante impresa che ha valore di memoria storica. L’attenzione posta non solo sul mero fabbisogno edilizio ma, sulla qualità della vita correlata al possesso di un’abitazione rende questo un Piano che prima di essere architettonico è sociale. Pensato come un complesso urbano autonomo ma collegato alla città, al suo interno si ritrovano importanti spazi pubblici aventi l’intento progettuale di costruire una dimensione abitativa disegnata su misura di abitanti provenienti da situazioni di vivere collettivo.

Come possiamo oggi leggere questi intenti progettuali in relazione alla realizzazione?
Gli spazi e i servizi progettati per quelle che un tempo erano unità satelliti alla metropoli, possono avere un ruolo strategico nella costruzione di un’ampia rigenerazione fisica, economica e sociale della città nel suo complesso? Come si valuta l’inserimento all'interno delle aree ‘satelliti’ e marginali di servizi e spazi aggregativi pensandoli come luoghi potenzialmente centrali? È auspicabile operare una riflessione sulla possibilità di considerare Le Vallette come patrimonio storico-architettonico comune della città?
Grazie a Border Radio Media Partner per il sostegno e la collaborazione all'intera iniziativa.
Il link per ascoltare la conferenza "Storia e attualità urbana":
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